LA SFIDA DI PALIANOE il Principe della selva s’infuriò: «Cacciatori vi aspetto»
«Basta bambini. Basta visitatori. Solo cacciatori»: il principe Antonello Ruffo di Calabria ha deciso di ricorrere a mezzi estremi per difendere la selva di Paliano dal disinteresse dell'amministrazione. E' dal 15 marzo che la selva in provincia di Frosinone ha chiesto al Comune una fascia di protezione da qualsiasi attività venatoria sul parco, per permettere agli uccelli di volare liberamente. «Sono furioso. Voglio il volo degli uccelli e sembra che abbia chiesto le basi di Cape Canaveral»: si sfoga il principe, che ha deciso per il prossimo 1° settembre, giornata inaugurale della stagione venatoria, di autorizzare cacciatori e bracconieri della zona a uccidere quanto resta della fauna del parco. Un gesto provocatorio alla fine di cinque mesi di tentativi - falliti - di collaborazione tra il nobile e l'amministrazione comunale. Fabrizio Fraiegari, assessore ai Lavori Pubblici e allo Sport del Comune di Paliano, nonché responsabile del direttivo dell’associazione «Arcicaccia» locale, difende la proposta fatta dalle associazioni venatorie e dal Comune al principe: «Abbiamo accettato di chiudere alla caccia l’interno della selva e del parco uccelli, ma il principe vorrebbe che altre tre zone fossero protette: la tenuta Giuliana, l’azienda Donati e parte dell’azienda Colonna. E i cacciatori dove adrebbero?». È proprio contro la posizione di Fraiegari che Ruffo di Calabria protesta: «Lei lo sa che cos’è l’Arcicaccia? È «arci» come un arcimilionario o un arciprete, cioè ha un potere in più del normale». «Potrei chiedere la fascia di protezione direttamente alla Regione o alla Provincia - continua il pricipe - ma non lo farò. Voglio che la cosa parta dal basso, altrimenti ci saranno sempre cacciatori qui intorno». Una battaglia, quella di Antonello Ruffo di Calabria, che dura da tempo. Già lo scorso aprile aveva messo in atto una clamorosa forma di protesta, chiudendo la selva e staccando il cartello d' ingresso. Il parco rinunciava alla sua funzione, perché distrutto da bracconieri e inquinamento e preda di cani e gatti abbandonati nella zona. L'allarme di Ruffo di Calabria non era caduto nel vuoto. Il parco si preparava a ricominciare regolarmente l’attività, con la prospettiva che la fascia di protezione, tutt'intorno al comprensorio della selva, fosse finalmente istituita dal Comune. Oggi, invece, «la più grande azienda per il tempo libero d’Italia», come ama definirla il suo fondatore, rischia di perdere il suo patrimonio faunistico. Dalla fondazione della selva, avvenuta circa trent’anni fa (1974), a Paliano sono stati attirati circa nove milioni di visitatori. Attualmente gestita da un consorzio di cui il fratello della regina del Belgio è il presidente, è la casa di numerose specie di uccelli, alcune provenienti da Cuba, che qui hanno trovato il loro habitat. Fenicotteri, cicogne, gru, che scorazzano nei prati della riserva di Paliano, per la felicità dei bambini, che possono ammirarli da vicino, rischiano adesso di diventare un ricordo o, peggio ancora, un trofeo di caccia.Marisa Adinolfi
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La Selva è salva! Tutti gli aggiornamenti sul nostro sito!
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