miércoles, febrero 09, 2011




Parola di Santa Guzzanta

Entrare nel viaggio. Non basta spostarsi. Bisogna trovare la porta. Autocontrollo e pazienza. I pensieri sono frenetici e ancora insensati. Una chiacchiera continua e poco interessante. Perché sono venuta qui? Frasi sul senso del viaggio. Propositi e aspettative di incantesimi. È tutta robaccia. La faccio scivolare via. Chissà se mai tornerò a Buenos Aires. C’è da vedere gli Italiani in Argentina cosa hanno fatto, come se la sono passata. Ci sono le tracce delle guerre di indipendenza. C’è un palazzo massonico aperto in nome della trasparenza da quando venne alla luce la p2. È aperto ma è spesso chiuso. Ci sono i quartieri degli immigrati di tanti paesi europei e quelli degli immigrati contemporanei. Ci sono le tracce delle guerre di indipendenza dalla spagna e della cacciate degli inglesi. Il Tango e le tracce di Luca Prodan, voi l’avete sentito nominare? Suo fratello Andrea è un bravo attore l’avrete visto. Luca è venuto in Argentina ed è morto giovane ed è stato un divo del Rock e un amatissimo cantautore. I giovani rendono omaggio alla sua tomba. C’è il teatro con l’acustica migliore del mondo dicono. Ci sono naturalmente i posti dove si balla il tango da vedere. C’è la birreria dove si trovavano i nazisti. C’è il palazzo dove torturavano la gente. E la casa rosada e le chiese. I quartieri coloniali. Il porto doveve vivono quelli pieni pieni soldi con degli impianti di sicurezza che fanno paura. Ci sono quelli che dopo la crisi si sono organizzati e fanno commercio equo e solidale. Ci sono le scritte sui muri contro i banchieri:i andatevene fuori, farabutti truffatori. C’è il palazzo francese portato dalla francia pietra su pietra. Ci sono pure i musei naturalmente e ci sono posti dove il vino è buonissimo. Ci sono tutti i posti in cui è stato Borges. E io ho… prima di crollare dal sonno realisticamente 10/11 ore. Poi c’è domani.E intanto il chiacchiericcio mentale mi infastidisce. Può darsi che abbia un po’ di paura? Può darsi che sia il fuso orario? Senso del dovere, stress, ansia da prestazione. Di che? Lascio scivolare via. Ci vuole pazienza. Specie se si cammina ci vuole un po’. cammino cammino per il quartiere dove stavano gli italiani poi san telmo, plaza de mayo. In molti posti ballano il tango e passano col cappello. Tutto pieno di bandiere del napoli e noi quando qui è appena l’ora di pranzo siamo già eliminati dai mondiali. I sosia di Maradona si fanno fotografare. È una bella città? È come me l’aspettavo? Me l’aspettavo? Si vede che è un po’ europea, ma pure parecchio americana. È tutto gigante, tutto troppo, l’occhio non si posa. Poi vedi gli uffici dai vetri con le poltrone di pelle sbucciate, i pavimenti giallini, i muri grigini le facce arrese alla forza di gravità ed è proprio il sud america che immaginavo. E poi i bar grandissimi antichi e accoglienti. Tutto un po’ rottino. Troppi metri quadri ci sarebbero da sistemare. Cambi la moquette in un posto sono ettari di moquette. Stessa cosa per ceramiche e facciate. Troppa roba come nei piatti. Persone gentili, dolci, pacifiche. Vincono la partita e non stromabazzano, niente clacson non te ne accorgi quando segnano. Hanno un miliardo di teatri. Un miliardo. Le strade giganti ogni 50 metri hanno una galleria che attraversa l’isolato e dentro ci sono otto teatri trenta cinema sei bar otto ristoranti e hanno ancora i negozi di dischi! Di cd ma negozi, non mega store. Negozzi un po rotti belli pieni pieni di dischi. Ed è pieno di librerie. Librerie enormi. Piene di libri ovunque non tipo Feltrinelli multimediali coi cartonati, no. Solo scaffali pieni di libri di tutte le razze scontati, antichi, nuovissimi a pile.E cammino cammino. Sono arrivata oggi, viene il buio presto perché è inverno e per me è gia notte fonda. Salgo su un autobus il 29. È molto facile prendere l’autobus. Un signore allegro un po’ pazzo quando perdo l’equilibrio dice attenzione non si deve fare male attenzione, va a gravare sulla spesa pubblica e ride. E continua a parlare. Parlano tutti. Parlano facile.Io realtà quando ho imparato lo spagnolo ho imparato l’argentino poi ho imparato a parlare con un accento più neutro. Mi piace sentirli parlare con quella specie di lagna, come descriverla il tono è un po’ depresso, è gente che va in analisi, glie la paga la mutua l’ha pagata anche nella crisi. Hanno visto tutto, sanno tutto, non si lasciano prendere dall’entusiasmo sono disillusi, sono carini da ascoltare. E mi rimetto subito a parlare come ho imparrato. mi diverto a dire scià scegò, scio soy e a dire flaco al flaco e gordo al gordo. Sono a casa anche qui. Ma sono arrivata. Fermo un taxi è ora di dormire. E sulla strada domando che quartiere è e chi ci vive. Capisco dalle risposte che è uno di sinistra, non critica la presidenta dice che ha costruito vari edifici e che era dai tempi di peròn che non si faceva niente. Dico che non se ne sente dire un gran bene della presidenta anche sui nostri giornali scrivono che si preoccupa solo dei suoi vestiti. Lui dice e non ti pare una cazzata? Fa la presidenta si deve vestire bene per forza. Si in effetti…Mi spiega che la padrona de el clarìn cerca di distruggerla. che è una donna terribile, la più potente, la più ricca dell’argentina, che ha sposato il padrone de el clarin che poi è morto e ora è tutto suo. E che è una fascista e che ha due figli di desaparecidos che ha preso mentre stavano ammazzando la madre.Accidenti, dico io, è un mostro la signora.Un mostro si chiama De Noble, non ha avuto figli da marito e all’improvviso saltano fuori questi due. Io sono scappato durante la dittatura ho vissuto in Spagna dieci anni. Questo è il tuo albergo?SìSenti ti posso invitare a prendere un tè e ti continuo a raccontare?Dico – mmm, un tè va bene ma sono arrivata oggi per me sono le cinque di mattina…Ci fermiamo nella stessa piazza dove ero andata all’alba a cercare un caffè. Ora è tutto aperto. Posso avere un mate? No. Il mate non si vende nei bar. Il mate si fa a casa. Molti girano con una sacchetta con il mate che in realtà è la tazza con la cannuccia e la yerba. Visto da di fronte il signore è abbastanza buffo ha molti tic più che altro. E mi dice se devi scrivere o fare un documentario su queste cose devi saperePenso: un documentario? Ma come gli è venuto in mente, non gli ho raccontato niente di me. Si vede che ho assunto ormai un attitudine inquisitiva, sembro una giornalista davvero.Io facevo parte di un gruppo che si chiamava tendencia, che era la sinistra peronista- Non erano i Montenero i peronisti?Esatto ma tendencia era diversa noi pensavamo che si doveva combattere con le idee, i Monteneros… dicono che tutto è cominciato quando i Monteneros hanno deciso di entrare in clandestinità quando rapirono e giustiziarono il generale Aramburu, la sai la storia?Dico no, Aramburo non lo conosco e comincia a raccontarmi la storia di quest’uomo che fece sparare o bombardare la folla durante una manifestazione ora non mi ricordo ma i per questo motivo venne rapito e giustiziato.Mi dice segnati questo libro, tiro fuori il quaderno e scrivo: Timote di Feinmann. Feinmann è un grande personaggio. È stato anche consulente del governo, ma poi si è disilluso e se n’è andato. È un filosofo. Una mente. E sai perché si chiama timote il libro? Dal nome del quartiere dove hanno tenuto prigioniero aramburu. Un quartiere degradato della periferia.Se vuoi ce l’ho a casa il libro andiamo e te lo regalo. Dico no sei molto gentile me lo compro. – E insomma tu eri di tendencia per questo sei dovuto scappare, anche se non eravate armati come l’erp o il prt?- certo dovevano scappare tutti. All’inizio la dittatura ha cominciato a prendere i leader. Poi hanno cominciato a prendere i vice. Poi quelli sotto ancora. Poi chiunque pensasse, avesse un’idea, si dedicasse ad attività sociali. Se lo chupavan, y paf, desaparecian…Avevano messo in piedi una macchina gigantesca. Che impiegava centinaia di persone. Quando a un certo punto avevano assassinato tutti la macchina si sono domandati: e adesso che ci facciamo con questa macchina? È un peccato buttarla via. E hanno cominciato a fare sequestri. Chiedevano il riscatto. C’è una donna, la moglie di un industriale a cui hanno sequestrato il marito che ha pagato e non li ha più sentiti. Dopo anni si sono rifatti vivi per chiedere altri soldi per rivelare dove era sepolto. Ti posso fare una domanda, mi dice.Dico sì con un’espressione molto corrucciata.Dice perché secondo te gli esseri umani fanno questo e in tanti appoggiano le dittature e ogni sorta di porcheria.- oddio che domanda. Non lo so. Sarà un fatto comunque di ignoranza se agiscono contro sé stessi. Ma non ho nessuna voglia di affrontare queste discussioni così larghe.- un fatto culturale, sei un’idealista. Io penso che gli esseri umani siano…E non ha il coraggio di pronunciare la parola “belve”.
L’albergo è vicino durante il ritorno mi racconta che lavora di notte per via di una malattia, una sorta di allergia al sole. Erano in vacanza in brasile lui e sua moglie in un posto dove si faceva surf e non si erano accorti che la corrente era fortissima. Stavano per affogare e l’ultima cosa che si ricorda prima dello svenimento è di avere dato una manata sul culo della sua compagna per metterla in salvo sulla tavola. Quando si è svegliato qualcuno lo aveva soccorso. L’abbronzatura è una difesa del corpo e lui era molto abbronzato. Lo stress lo ha colpito nell’organo che in quel momento era più debole, la pelle. Da allora non può più stare al sole. Anche per questo sua moglie lo ha lasciato, certo le ragioni sono sempre tante quando si divorzia, ma questa era una di quelle. Ora è molto contento di vivere la notte e pensa al suo taxi come a un cavallo con cui gira per buenos aires che trova magnifica e che non lascerebbe mai.Sono sicura che non voglio andare a casa sua a prendere il libro?Si sono sicura, grazie per questi racconti.Penso che quando cominci a parlare con gente che non conosci, ascoltare storie che ti colpiscono vere o inventate che siano, è segno che il viaggio è cominciato. O che manca poco.